venerdì 11 ottobre 2013

L'Italia in Danimarca: vincere per il ranking, precedenti favorevoli agli azzurri

Con calma, senza ansie e pressioni. A qualificazione ottenuta, la partita degli azzurri in Danimarca è vissuta in un'atmosfera rilassata, tanto che la stampa, pur di vivacizzare un po' la situazione, tenta in tutti i modi di aprire casi-Balotelli a mai finire. Se ne va, non se ne va. Doveva rimanere a casa, fa bene a stare lì dov'è. Una noia mortale, la solita noia mortale.

Eppure, ci sarebbe da parlare intorno ad una sfida affascinante tra due storiche protagoniste del grande calcio europeo. In primis, perchè i danesi del monumento-Olsen sono ancora in piena bagarre per la qualificazione. Si contendono il secondo posto con la Bulgaria, e anche se non hanno più nomi e caratura di qualche anno fa (non vogliamo arrivare ai tempi di Laudrup e del titolo europeo 1992, ma basti pensare ai vari Tomasson, Jorgensen, Sand, Poulsen, Gravesen dei primi anni duemila), restano sempre una squadra ostica da affrontare soprattutto a Copenaghen. I nomi di questa Danimarca sono poco altisonanti (Bendtner e Kjaer come difensore ed attaccante principi dicono tanto, da tenere sott'occhio il talento del Tottenham Erikssen) e la figuraccia con l'Armenia, lo 0-4 patito in casa lo scorso giugno, bruciano ancora. Il buon finale di girone disegnato dai danesi, però, regala ancora speranze di qualificazione. Uno spiraglio da rinfocolare contro gli azzurri dominatori del girone. Non sarà facile, perciò sarà bello.

Poi, perchè al di là del mero pass mondiale già acquisito, agli azzurri occorre ancora una vittoria: c'è da assicurarsi l'ingresso nella prima fascia, quella delle teste di serie del sorteggio per la Coppa del Mondo. Evitarsi la possibilità di incontrare fin da subito la nobiltà del tabellone mondiale vale un ultimo sforzo, anche se per centrare l'obiettivo basterebbe anche battere l'Armenia martedì prossimo al San Paolo di Napoli.

I precedenti sorridono agli azzurri: 8 vittorie in undici incontri, con una sola sconfitta, tra l'altro di buon augurio e auspicio, in terra danese. Era il 1981, e l'Italia di Bearzot provava a qualificarsi ai successivi Mondiali di Spagna. I danesi di Simonsen, storico pallone d'oro 1977, vincono 3-1 e costringono gli azzurri ad un supplemento di sforzo contro Jugoslavia e Grecia. Basterà, per quella volta. E dati i risultati finali, avanzerà anche, con Zoff con la Coppa.

A distanza di un trentennio, situazione non molto dissimile. Se gli azzurri dovessero perdere, nessun supplemento per la qualificazione, già in cascina. Una vittoria con l'Armenia per il ranking, roba non proprio impossibile. Una sconfitta come buon augurio? Scaramanzia, portami via...

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